Fascia di età 4-6 anni

1. Un-due... tre !!!

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Dinamica d'intensità Coordinazione uditivo-motoria Figura-sfondo Costanza della forma Percezione kinestesica




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Coordinazione pneumo-fonica Canale verbale-fonatorio (motricità e prassie) Mimica Livello fonetico-fonologico


Integrativo e processamento centrale
Linguaggio Problem-solving Strutturazione spazio-temporale Attenzione Memoria
Emotivo relazionale e socio-culturale
Iniziativa comunicativa "Fiducia" nelle proprie abilità comunicative Attitudine comunicativa



La canzoncina deve essere eseguita tenendosi per mano, l’operatore sarà il capo della catena formata dai bambini. Ogni passo deve corrispondere al tempo di “un-due”, quindi sarà una camminata lenta. Quando vengono pronunciati “tre!”e “me” si deve eseguire un salto in avanti a piedi uniti, ciò che è importante è dare l’idea di una pausa all’interno della melodia.

Far notare che nell’ultima parte della canzone non c’è più lo schema “tre passi - un salto”, non esplicandolo a voce, ma esagerando i movimenti.

2. Palla pallina

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La canzoncina è tratta dalle cantilene che vengono utilizzate dai bambini per fare giochi con la palla.

Dopo averla insegnata bene, si dividono i bimbi in due gruppi e dovranno effettuare una sorta di “botta e risposta” suddividendo il testo in questo modo:

Gruppo 1

 

Gruppo 2

Palla pallina   D'ora D'orina
dove sei stata?    Dalla nonnina.
 cosa ti ha dato?   Un pulcino.
 Dove l'hai messo?   Nel taschino. 
 Fammelo vedere!   Eccolo qua 


Si raccomanda di inserire nel Gruppo 1 i bambini con migliore memoria, all’inizio l’operatore potrà aiutare con la propria voce e in seguito non intervenire più; per aumentare la difficoltà si può anche non prestabilire un ordine di esecuzione e inserendo la partecipazione dell’adulto che indica chi deve cantare in quel preciso momento.

3. Canzone del vento

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L’obiettivo finale dell’esercizio è il rilassamento muscolare, per questo motivo sarà esclusivamente l’operatore a cantare la canzone che non verrà insegnata ai bambini, anzi, si sconsiglia di farlo perché è un brano con una difficoltà di esecuzione discreta.
Ciò che è veramente importante è la partecipazione dei bambini nello svolgere i movimenti proposti dall’operatore, il metodo migliore è quello di inventare qualche storia che funga da cappello introduttivo alla canzone (es. “mio nonno mi ha raccontato che quand’era piccolo e solcava l’Oceano...”) e cantando dia subito il modello corporeo. Si può iniziare il brano soffiando in modo da destare l’attenzione e che i bambini - una volta conosciuta la canzone - le volte successive si possano sentire un po’ più partecipi nel canto. I gesti proposti sono i seguenti (da eseguire in cerchio):
scuote le foglie”: si agitano le mani in alto;
e ora cadono [..] non si sentono più”:mantenendo un movimento ondulatorio delle mani le si porta verso terra mantenendo le gambe dritte;
il fiore sboccia [..] mio giardino”:molto lentamente ci si alza “srotolando” la schiena raddrizzandosi (attenzione: se viene effettuato questo movimento in modo repentino può girare la testa!);
i petali apre [..] il mattino”:si incrociano le braccia davanti per poi disegnare un arco effettuando un movimento dall’interno verso l’esterno, sempre molto lentamente;
La barca [..] mare”: ci si dondola sul posto a tempo;
ci sono delle persone [..] canzone”:ci si dà la mano, in questo modo anche chi era fuori tempo dovrebbe essere aiutato dal movimento di chi gli sta vicino;
Durante l’ultima parte del brano (“Tralalà”) si può decidere cosa fare in base a come reagiscono i bambini, li si può far cantare, si può andare verso il centro, girare in tondo, dondolare sul posto,...

4. Canzone con gesti (Bans)

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Si possono utilizzare tutti quei canti per bambini che prevedono l’uso di gesti per interpretare il testo della canzoncina.
Suggerisco “Gli indiani al centro della Terra”, particolarmente adatto all’uso: è soggetto a molte variabili che - permettendo aggiunte inventate dai bambini - rendono l’esecuzione sempre interessante e mai noiosa. La melodia, inoltre, è molto varia e ritmata, che bene si presta all’accompagnamento con il battito di mani.

5. Le conte

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Per i bambini più piccoli le conte possono essere utilizzate non solo per introdurre un gioco, ma essere il gioco stesso.
I bambini si mettono a cerchio, un bambino sta in centro e cantando la cantilena scandisce il tempo indicando un bambino alla volta in successione. L’esercizio è ben riuscito quando la conta viene eseguita in modo preciso senza saltare nessun bambino e senza modificare la velocità, il ruolo dell’operatore è dunque quello di monitorare questi aspetti. 
Si sconsigliano i giochi eseguiti in cerchio che prevedono l’uso del battito della mano destra su quella destra del vicino seduto alla sua sinistra, (l’ultimo che batte deve cercare di eliminare il vicino colpendogli la mano prima che lui la sposti), perché questi giochi sono difficilmente controllabili da parte dell’operatore.

6. Modulazione della velocità

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Per effettuare questo esercizio si può far uso di una qualsiasi filastrocca già utilizzata in precedenza o comunque conosciuta dai bambini. Inizialmente l’operatore afferma di avere un “interruttore magico” che gli permette di cambiare la velocità;
in questo modo farà dire ai bambini la filastrocca prima con una modalità accelerata e in seguito in maniera più lenta (più difficile). Si fanno alternare le tre velocità (media, alta, bassa) in ordine sparso, si può poi chiedere a un bambino di condurre lui il gioco.

Variante: si fanno mettere i bambini a coppie uno di fronte all’altro e si affida a uno dei due il compito di decidere la velocità con cui dovrà essere detta la filastrocca senza dirla al compagno.

L’obiettivo del gioco è essere il più possibile all’unisono e terminare di parlare insieme. Per rendere maggiore la difficoltà si può far variare la velocità anche all’interno della stessa esecuzione della filastrocca.

7. I silenzi

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Si può proporre ai bambini di eseguire il seguente gioco per aumentare la memoria uditiva e sviluppare maggiormente il senso del ritmo. Si insegna la seguente conta:

Si spiega ai bambini che l’operatore ha una “mano magica” che gli permette di far sparire la voce quando vuole, ma che può anche farla tornare! Si chiede ai bambini di osservare questo “prodigio”; l’operatore allora esegue la cantilena prima insegnata e ogni tanto facendo il gesto di “chiusura” (quello che utilizzano i direttori d’orchestra) canta nella mente per poi riprendere ad un ulteriore segnale fatto con la mano. Si spiega ai bambini che la mano ha fermato solo la voce, ma che la canzone ha continuato ad andare avanti nella testa, a questo punto l’operatore diventa il “direttore d’orchestra” e i bambini devono essere il più precisi possibile quando ricominciano a cantare. La canzoncina proposta è adatta per questo ruolo, sia perché è facile da memorizzare, sia perché è molto ben ritmata con le sillabe scandite, il che attenua la difficoltà dell’esercizio. 
L’operatore deve sempre cantare con i bambini per dare loro il giusto feed-back, ma senza sovrapporsi alle voci indirizzando i bambini al punto giusto della conta. In base alle capacità e al carattere dei bambini si può decidere di far fare a un bambino il “direttore d’orchestra”.

8. Il fuoco d’artificio

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Gioco sulla dinamica di intensità, utile anche per far “sfogare” i bambini dopo compiti impegnativi. Ci si mette in cerchio, operatore compreso, accovacciati e si dice ai bambini che adesso rappresenteranno un fuoco d’artificio o un razzo; all’inizio si accende il motore e poi pian piano si scalda sempre di più fino a partire e volare verso l’alto. Quando si è accovacciati si mantiene una /o/ prolungata a bassa intensità, mentre si imita il razzo che sta per decollare ci si alza sempre di più aumentando anche l’intensità della voce fino ad alzarsi in piedi con le mani alzate al cielo quasi lanciando un urlo. Ai bambini viene spontaneo aumentare anche la frequenza in contemporanea all’intensità, ciò è normale e non è necessario correggerlo in questa fascia d’età, resta comunque molto importante che l’esecuzione dell’operatore sia effettuata in modo corretto con il solo aumento di intensità.

9. Il coro delle “boccacce”

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La seguente attività si basa sulla modifica del timbro e l’esplorazione del suono in base alle diverse posizioni buccali.
Si dice ai bambini di aver assistito all’esibizione di un coro particolare: il coro delle boccacce. Non è un semplice coro in cui si fa “gli sciocchini”, ma i bambini che hanno eseguito quei brani hanno dovuto lavorare parecchio ed esercitarsi quasi tutti i giorni per diventare così bravi! Si propone quindi di far vedere loro come sono state le prove di questo famoso coro, si fa pronunciare una vocale qualsiasi - per incominciare è meglio la /a/ - e continuando la fonazione si fa sentire come cambia il suono se si alza il velo palatino, se si protrudono le labbra, si protrude la lingua, si stirano le labbra, etc... Ovviamente è indicato trovare delle immagini che possano aiutare il bambino come ad esempio “faccio andare la voce verso il naso”.

10. Siamo in 4, io con te, tu con me

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La seguente filastrocca è stata estrapolata da giochi per bambini conosciuti popolarmente. Il gioco può essere effettuato solo con 4 bambini (eventualmente si fanno più gruppi) e consiste nel seguire dei battiti di mani in collaborazione con i compagni, ma in un modo strutturato.
Per questo motivo sarà più semplice spiegare questa attività essendo in due operatori in modo da dare subito dimostrazione pratica. La filastrocca si ripete fino a che non si sbaglia.

Qui in seguito sono riportate le parole e i gesti associati:
1. “Siamo”
2. “in quattro”
3. “io con te”
4. “tu con me”
5. “noi di sopra”
6. “voi di sotto” (il contrario di 5)

Un battito di mani

Si battono le mani con chi è affianco

Si battono le mani a coppie

Si battono le mani a coppie con l’altro vicino

Una coppia batte le mani in alto e l’altra in basso (e viceversa)

Quest’ultimo passaggio è particolarmente difficile per chi deve dire “sopra” ma nella pratica batte le mani in basso con il compagno.

11. Allo zoo

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Nella pedagogia musicale vengono utilizzati degli esercizi che allenano i movimenti prassici buccali per migliorare la motilità dei muscoli per migliorare le performance vocali. Per rendere piacevoli esercizi che potrebbero diventare particolarmente noiosi per bambini così piccoli si utilizzano storie che prevedono la presenza di molti animali in modo da poter usufruire dei loro versi. Per i fini preposti di questo testo, all’interno di un variegato “bestiario” sarà necessario inserire:

• cavallo con le due modalità di schiocco della lingua, quello acuto e quello grave;
• pesce, solo il movimento delle labbra facendo ben attenzione che non sia emesso alcun suono;
• scimmia, pronuncia di /u/ /u/ /u/ per protrudere le labbra in fonazione;
• bacio;
• movimenti linguali di precisione verso il basso, l’alto, destra e sinistra.

L’operatore può dare spazio alla sua fantasia per inventare storie che possano catturare l’attenzione dei bambini e rendere piacevole l’esercizio.
Dopo un primo momento si ritorna a “giocare” con il cavallo, si deve rimarcare la differenza tra lo schiocco acuto (“clic”) e quello grave (“cloc”). L’operatore inizia così a fare delle sequenze di quattro battiti che devono essere imitate dai bambini:
Clic - cloc - clic - cloc
clic - cloc - cloc - cloc
clic - clic - cloc - cloc (e così via)
Si può aiutare a mantenere il ritmo muovendo le mani a tempo.

12. Gara di motorini

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Si spiega ai bambini che si effettuerà una gara di motorini; ciascuno ha il suo e bisogna far sentire bene il suo motore agli altri concorrenti e vince il motorino che arriva più lontano.
Il logopedista fa sentire il “suo motorino” eseguendo il soffio condotto tra la vibrazione bilabiale (risultando circa “brrrrrrrr”) mantenendo la vibrazione il più lungo possibile, in questo modo oltre che a rilassare i muscoli coinvolti, si allena una buon dosaggio del fiato che viene normalizzato. Ci si può aiutare anche posizionando il dito indice in orizzontale davanti alle labbra e muovendolo al contempo in verticale dall’alto verso il basso e viceversa, con sfioramento delle labbra aumentando la vibrazione e le possibilità di suono.

13. Table percussion

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Quest’attività è particolarmente amata dai bambini dunque non si avranno difficoltà a convincerli a partecipare. Si usa un tavolo - preferibilmente di legno morbido - e i bambini si dispongono su un lato e l’operatore di fronte. Per prima cosa si colpisce il tavolo con il palmo della mano e successivamente si dà un colpo con un pugno; a questo punto si chiede ai bambini se sembra loro che i due suoni siano uguali. Si cerca di dare un nome al suono prodotto fornendo l’esempio del battito di mani che si dice “clap”, i nomi dati devono essere monosillabici e ovviamente onomatopeici. Per comodità utilizziamo per gli esempi il nome “tic” per il palmo aperto e “bum” per il pugno.
Si fanno le prime sequenze formate da quattro colpi sempre accompagnandoli con le sillabe associate; prima di far ripetere con le mani la successione di colpi, si fanno ridire le sillabe in ordine. Negli incontri successivi si possono aggiungere altri tipi di colpi, ad esempio con un dito, con il gomito o con le nocche.
Il passo successivo è quello di eliminare l’accompagnamento vocale e ripetere le sequenze subito dopo la produzione dell’operatore, ovviamente è importante non solo il riconoscimento del suono, ma il ritmo con cui viene eseguito.
Si può anche far inventare una sequenza a ciascun bambino e farla imitare dai compagni; un’altra possibilità è quella di far eseguire una sequenza da un bambino mentre non viene guardato eliminando in questo modo un possibile uso della memoria visiva.

14. Body percussion

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E’ una variante dell’esercizio 13 di pag. 68, in questo caso però non viene utilizzato un tavolo come superficie di percussione, ma il proprio corpo. Sono dunque utilizzabili il battito dei piedi, il battito di mani sulle cosce, una mano sul petto, battito di mani e schiocco delle dita (N.B.= prima dell’esercizio assicurarsi che tutti i bambini siano capaci di schioccare le dita). Le sequenze e le variazioni dell’esercizio sono uguali a quelle dell’esercizio 13, tenendo presente che è necessario eseguire quattro battiti di mani in modo perfettamente sincronizzato prima di inserire altre Body Percussion. Bisogna inoltre ricordarsi che le sequenze devono prevedere un ordine “dall’alto al basso” o viceversa, - ad esempio piedi-cosce-petto-mani o schiocco-mani-petto-piedi; - solo nel caso i bambini siano particolarmente abili nell’esecuzione le successioni si possono mescolare.

15. Lento/veloce - Forte/Piano

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Per far percepire e discriminare le varie dinamiche che influiscono sul suono si può ricorrere all’uso di un tavolo su cui battere le mani/pugni. Per prima cosa si fa sentire ai bambini un battito inizialmente lento che prosegue accelerando, si chiede loro se hanno notato una differenza e qual è; in seguito si chiede di riprodurla. Si fa lo stesso con battiti deboli che diventano sempre più forti, si ripercorre l’itinerario del parametro precedente. Si ricordi che passare da veloce a lento e da forte a piano è più difficile che fare il contrario, bisogna anche tener conto che i bambini tendono ad aumentare l’intensità con il progredire della velocità, pertanto si raccomanda all’operatore di essere un buon modello e di fare attenzione all’uso dei termini che possono confondere ulteriormente (piano sia come velocità sia come intensità).

16. Danza a passo di mano

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In questa attività i bambini devono ascoltare il battito di mani dell’operatore e interpretare il ritmo scandito tramite la loro camminata. Si varia più volte il modo di battere le mani, veloce o lento, piano o forte, a battito singolo o a battito doppio, è permesso cambiare un solo parametro alla volta. Si può anche dare il compito di dirigere a un bambino alla volta, l’operatore però dovrà specificargli la dinamica da modulare.

17. Continuo/discontinuo

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Ai bambini si spiega che esistono dei suoni che sono come il volo di un’ape (“bzzzzz”) e altri che sono come il salto del coniglietto (“boing - boing” bloccando il respiro volutamente tra l’uno e l’altro). Si disegna poi su una lavagna:
Si chiede quindi di associare i due diversi tratti ai due animali; in seguito l’operatore interpreta i segni producendo una vocale continua nel primo caso e discontinua nel secondo, fa effettuare la stessa cosa dai bambini. Dopo ci si può sbizzarrire con degli strumenti musicali semplici associandoli alla “casa del coniglio” o alla “casa dell’ape”; possono essere ad esempio campanellini, tamburo, sonagli (in entrambe le modalità), triangolo, fischietto o xilofono.

18. Lungo o corto?

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Dopo aver introdotto l’argomento con l’esercizio 17 di pag. 72, l’operatore scrive sulla lavagna tre diverse sequenze di trattini come in esempio:
annuncia che canterà una di quelle “tracce lasciate dagli animali” e che dovranno quindi indovinare quale traccia è quella giusta; dopo qualche prova iniziale è consigliabile far dire la soluzione a turno per permettere a tutti di svolgere un ragionamento individuale senza essere influenzato dalle scelte altrui. Si può anche permettere a turno di far eseguire una traccia da un bambino che però deve aver preventivamente esposto all’operatore la sua scelta (in modo da poter intervenire nel caso non sia eseguita in modo corretto).
Si può aumentare il livello di difficoltà aggiungendo altre combinazioni di trattini come ad esempio:
ma bisogna ricordare che i bambini a quest’età non sanno ancora contare e che percepiscono solo le quantità sommariamente.

ParLAmi
ParLAmi
Anna Accornero - Chiara Parisella
I bambini che faticano a comunicare possono spesso avere problemi non solo nel linguaggio, ma anche nella musica - discriminazione uditiva, percezione ritmica, movimenti fini, coordinazione. La pedagogia musicale risulta un approccio ideale per la sua semplicità e immediatezza, sviluppando abilità sonore e musicali in un modo giocoso e offrendo un ambiente sicuro che promuove la comunicazione.Ecco perché abbiamo creato un progetto per fornire strategie operative utili a insegnanti, educatori, professionisti e genitori che desiderano stimolare le abilità linguistiche attraverso attività musicali. Abbiamo anche incluso una sezione dedicata a genitori/educatori che si occupano di bambini da 0 a 3 anni.Le attività proposte non sono lezioni di musica, ma piuttosto strumenti terapeutici per supportare, non sostituire, la terapia del linguaggio. Sono suggerimenti che possono essere adattati alle esigenze specifiche del bambino e del contesto.Per rendere queste attività accessibili a tutti, abbiamo incluso file audio delle canzoni suggerite. Tuttavia, raccomandiamo l'esecuzione dal vivo senza l'uso di tecnologia per fornire un modello di imitazione efficace.