TERAPIA IN ETÀ SCOLARE, ADOLESCENZIALE ED ADULTA

I metodi di trattamento hanno “nomi diversi” e si caratterizzano per la prevalenza funzionale dell’approccio terapeutico rispetto ad uno degli ambiti: comportamentale motorio - cognitivo - emozionale relazionale:

Di fatto la base culturale è, per tutti, cognitivo comportamentale. Quello che definisce alcune differenze è, ancora una volta, COME giungere a determinati risultati utilizzando metodologie differenti tra loro. 


Esemplificando: 

Un buon controllo e percezione della tensione muscolare permettono di limitare la balbuzie mediante tecniche di correzione della balbuzie stessa. Questo può ridurre la mia risposta emozionale negativa (perché balbetto meno) ed aumenta la mia fiducia e riduce i miei evitamenti ...  


Allo stesso modo avere coscienza che i miei contenuti verbali sono adeguati indipendentemente dalla fluenza, abituarmi a parlare in pubblico in contesti di difficoltà crescente può ridurre la mia risposta emozionale negativa ed aumenta la mia fiducia e riduce i miei evitamenti ... E così balbetto meno  


Senza un training esperienziale, un addestramento fisico / cognitivo / emozionale ed un’adeguata generalizzazione prestazionale gli obiettivi raggiunti in terapia non si consolidano …  


Al tempo stesso praticare ed ottenere con una certa frequenza una performance  adeguata, migliora il mio adattamento e    la “comodità emotiva” che sperimento in quelle situazioni, e questo mi aiuta ad incrementare e quindi a generalizzare le esperienze  


Concetti quali “feed-back” o “corrispondenza biunivoca” oppure “sistema che si autoalimenta (positivamente o negativamente)” descrivono perfettamente perché diverse modalità conducono a risultati simili


Le diverse fasi della terapia applicata a persone con balbuzie di età superiore agli 8 anni sono, pur con metodiche differenti, le seguenti:  
  1. Identificare cos’è - come è fatta - come si manifesta la mia balbuzie. 
    • Facilita la desensibilizzazione  
    • Modifica i vissuti negativi  
    • Permette di anticipare / modificare gli schemi muscolari di sforzo  
    • Offre un contenuto comune non ansiogeno su cui confrontarsi  
    • Si analizzano gli schemi muscolari di sforzo e le sequenze motorie connesse (Balbuzie Volontaria)  
  2. Modificare la balbuzie e migliorare la fluenza 
    • Si sperimentano tecniche di controllo della tensione muscolare, di facilitazione della fluenza, di anticipazione dello sforzo prima in terapia poi all’esterno in accordo con i principi behavioristici (ERASM - Attacco Dolce - Disfluenza Volontaria - Pull Out - Cancellation - Preparatory Set - Pause - Riduzione della velocità dell’eloquio - ecc.  
    • Si programmano interventi sul contesto comunicativo per ridurre gli ostacoli alla fluenza ed incrementare i fattori facilitanti (pressione temporale - elaborazione del pensiero - strategie di comunicazione efficace - problem solving - ecc.)  
  3. Cambiare l’approccio cognitivo, i pensieri ed i ragionamenti irrazionali se presenti: 
    • Scomporre e confutare le idee irrazionali che guidano i comportamenti verbali della persona  
    • Costruire nuovi approcci cognitivi ai contesti di parola in famiglia, a scuola, sul lavoro, nelle situazioni sociali ed in pubblico  
    • Praticare il cambiamento  
    • Accettare la balbuzie modificandone la valutazione emotiva da “difetto/colpa” a personale “caratteristica”  
    • Praticare l’assertività  
    • Incrementare la partecipazione e le attività in base al profilo ICF steso ad inizio trattamento  
  4. Mantenere nel tempo ed ampliare il trasferimento delle nuove competenze verbali e comunicative 
    • Come già indicato ogni prestazione/situazione va ampliata e modificata nei suoi parametri di ampiezza, frequenza ed intensità.  
    • I risultati ottenuti vanno mantenuti nel tempo compatibilmente con la naturale oscillazione del sintomo.  
    • Gestione delle possibili ricadute  
  5. Rimodulare le risposte verbali, comportamentali, emotive, relazionali, cognitive per reagire adeguatamente alle possibili variazioni sintomatologiche. Usiamo, al riguardo alcune brevi frasi ad effetto con cui motivare la persona al cambiamento: 
    • Balbettare si può, e non è colpa mia  So bene cosa fare quando balbetto, quindi non preoccupatevi  
    • Balbettare poco e per poche ore è meglio che balbettare tanto per 3 giorni

IL TRATTAMENTO LOGOPEDICO DELLA BALBUZIE
IL TRATTAMENTO LOGOPEDICO DELLA BALBUZIE
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Contenuti demo

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Alcune pagine dimostrative del volume

Area 1

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Le conoscenze di base - La Valutazione ed i Modelli Interpretativi più conosciuti

Area 2

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Fisiopatologia della Comunicazione - Prassie e Motricità di Base - Comportamentismo - Terapia Razionale Emotivo Comportamentale

Area 3

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L’Assertività - Pragmatica della Comunicazione Umana - Le Linee Guida per il trattamento

Area 4

Area 4

La terapia, note generali - Le tecniche di Controllo della Tensione Muscolare - Le Tecniche di Controllo della Fluenza

Area 5

Area 5

Note sul trattamento - Trattamento nei bambini prescolari - Plain Parent Child Interaction

Area 6

Area 6

Demand and capacities model - Lidcombe Program - G.A.L.M.

Area 7

Area 7

Confrontiamo per capire - Terapia in età scolare, adolescenziale ed adulta - Metodi di terapia

Area 8

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L’associazionismo - Per concludere... - Ringraziamenti - Bibliografia