PALIN PARENT CHILD INTERACTION
IL RAZIONALE TERAPEUTICO È IL SEGUENTE:
- Valido per bambini fino ai 7 anni di età
- I genitori sono fortemente coinvolti ma con modalità di facilitazione e auto-osservazione. Non è quindi una metodologia prescrittiva o di somministrazione di istruzioni
- Il bambino riceve un’approfondita valutazione clinica multifattoriale da cui si evidenziano i punti di debolezza ed i punti di forza del bambino. I contenuti e gli esiti della valutazione sono dettagliatamente condivisi con i genitori che portano il loro insostituibile contributo
- La videoregistrazione di momenti di interazione tra singolo genitore e bambino è utilizzata regolarmente sia nella fase di valutazione che negli incontri successivi
- Genitori e logopedista condividono una comune comprensione del profilo prestazionale, delle competenze linguistiche e motorie orali, nonché delle caratteristiche personali (capacità, difficoltà e debolezze) del bambino.
- I genitori non causano la balbuzie, anzi interagiscono con il loro figlio secondo modalità che, spesso, aiutano e supportano una normale e naturale fluenza della parola
- Quindi il coinvolgimento del genitore nella terapia è essenziale per ridurre la balbuzie del figlio. Pertanto è essenziale stabilire una relazione terapeutica estremamente collaborativa, per cui conoscenze, competenze, esperienze e percezioni personali del genitore e del logopedista siano condivise, sollecitando i genitori ad apportare le proprie osservazioni e contributi, riflettendo insieme su progressi e difficoltà
- Obiettivo fondamentale è costruire nei genitori comprensione, conoscenza, competenza e capacità, confidenza e comunicatività per gestire la balbuzie e aumentare la fluenza del bambino
- Altro obiettivo è ridurre l’ansia genitoriale riguardo alla balbuzie e ridurre le situazioni di balbuzie entro limiti di normalità
- Vulnerabilità del bambino alla balbuzie
- Sviluppo della balbuzie e sua possibile persistenza/Innesco degli episodi/situazioni di balbuzie
- Viene data giusta rilevanza agli stili comunicativo - relazionali dell’ambiente di vita
- Fattori quali il temperamento, la sensibilità o l’inibizione sono valutati adeguatamente
- Complessità semantica e sintattica, localizzazione della balbuzie nella frase, lunghezza della frase e delle parole possono essere fattori che elicitano la balbuzie
- È una metodologia centrata sul bambino e sulla possibilità di sviluppare una normale fluenza nel suo ambiente.
- Scopo della terapia è strutturare strategie che supportino la naturale fluenza del bambino e che minimizzino l’impatto della balbuzie sul bambino e sulla famiglia
- Per un bambino balbuziente è più difficile essere fluente nel contesto di una tipica interazione adulto - bambino.
- Strategie di interazione: cambiamenti nella complessità, lunghezza, velocità, turno di parola, pause, nonché l’abilità di seguire le indicazioni e le direttive del bambino
- Strategie familiari: gestire l’ansia e le preoccupazioni sulla balbuzie, imparare a gestire la sensibilità del bambino, incrementare la fiducia e l’accettazione, gestire il comportamento specie se disadattivo.
- Strategie per il bambino: sono applicate se necessarie. Comprendono interventi e strategie sulla fluenza e sul controllo della balbuzie, rieducazione del linguaggio
STRATEGIE DI INTERAZIONE:
- Seguire le indicazioni ed i desideri del bambino durante il gioco
- Lasciare che il bambino risolva i problemi
- Favorire i commenti piuttosto che le domande
- La complessità delle domande deve essere adeguata al livello di comprensione del bambino
- Il linguaggio corrisponde al livello ed alle competenze del figlio
- Il linguaggio è vicino, semanticamente, al linguaggio ed agli interessi del bambino
- Ripetere le frasi, espandere i concetti parafrasando
- Prendersi il tempo per iniziare, rispondere, finire le frasi
- La velocità di inserimento nel discorso va paragonata alla velocità del bambino (utile per la fluenza)
- Usare ed incrementare le pause
- Usare (ed incrementare) il contatto oculare, la posizione ravvicinata, il contatto fisico, l’umorismo e la complicità nel gioco e nella quotidianità, il farsi sorprendere
- Lodare e incoraggiare
STRATEGIE FAMILIARI
- Momenti Speciali per giocare/interagire con il bambino
- Gestire due forme di linguaggio (tra adulti e con il bambino)
- Apertura, accettazione e tolleranza verso la balbuzie
- Costruire ed incrementare la fiducia e la confidenza
- Rispettare il turno di parola
- Confrontarsi con le emozioni ed i sentimenti e saperli accettare
- Modificare gli standard elevati
- Gestire il riposo ed il sonno
- Gestire il comportamento
- Gestire/modificare la routine familiare
- Gestire/modificare i ritmi di vita
- Gestire i problemi e le difficoltà che possano emergere
STRATEGIE PER IL BAMBINO
- Ridurre la velocità di parola
- Pause per pensare/sapere cosa dire
- Attacco dolce
- Diventare più concisi e parlare semplice
- Contatto oculare
- Prestare attenzione ed ascoltare
- Rieducazione fonologica o articolatoria se necessaria
- Contatti con la scuola e gli insegnanti
- Controlli clinici successivi se necessari
Le abilità terapeutiche da sviluppare sono:
- Collaborazione e partnership tra logopedista e genitore
- Il logopedista deve sviluppare le sue capacità di counseling, ascolto ed osservazione in modo da diventare un facilitatore, per i familiari, nella scoperta di quanto essi conoscano e possano fare per aiutare il proprio bambino
- Il logopedista usa ed elicita le conoscenze del genitore piuttosto che impartire istruzioni o offrire informazioni
IL PROCESSO PREVEDE DOPO UNA APPROFONDITA VALUTAZIONE INIZIALE:
- Primo livello: sei sedute di terapia, una alla settimana, a cui partecipano i 2 genitori (se possibile) ed il bambino
- Secondo Livello o Periodo di Consolidamento: i genitori continuano le attività strutturate previste e concordate per 6 settimane. Attività ed esiti sono regolarmente monitorati dai genitori e dal logopedista
- Terzo Livello o di rivalutazione e verifica: a seguito di rivalutazione con i genitori e di un controllo accurato in terapia si definiscono gli interventi successivi, se necessari , quali terapia della fluenza o fonologica
I° SETTIMANA - I° TERAPIA, OBIETTIVI ED AZIONI:
- Stabilire con i genitori un dialogo ed una condivisione chiara ed aperta sulla balbuzie e la fluenza
- Sviluppare una responsabilità condivisa tra logopedista e genitore per l’applicazione del programma di terapia
- Discutere e chiarire ogni aspetto della valutazione iniziale
- Definire termini e modalità del contratto terapeutico per il “Tempo Speciale” da svolgere a casa
- Assicurarsi che i genitori abbiano ben chiaro che cosa significherà e comporterà il futuro progetto terapeutico
Durante la seduta i genitori, singolarmente, sono videoregistrati in una breve (5 minuti) attività di gioco con il figlio. Si chiarisce loro che le videoregistrazioni saranno lo strumento per osservare le modalità con cui i familiari potranno aiutare il bambino ad incrementare la fluenza. Anche nelle settimane successive la logopedista utilizzerà i video per evidenziare ed identificare gli esempi di interazione che facilitano la fluenza.
Viene introdotto il concetto di “Tempo Speciale”. Sono “sessioni di terapia” molto pratiche da svolgere a casa con il bambino per tutto il periodo di trattamento. Consistono in 5 minuti fissi di gioco che singolarmente il genitore pratica con il figlio. Va concordato un numero di Tempi Speciali settimanali (min. 3 max 5) che andranno organizzati dalla settimana successiva. L’obiettivo è implementare le opportunità di una relazione individuale genitore/bambino giocando e stando insieme in un modo rilassato e calmo.
Al termine ogni genitore compila un Resoconto sull’attività utilizzando un modulo apposito: in questo modo ha l’opportunità immediata di riflettere sugli obiettivi previsti.
Il logopedista utilizza questo stesso Resoconto per verificare come i genitori stanno implementando i cambiamenti programmati insieme
II° SETTIMANA, II° TERAPIA, OBIETTIVI ED AZIONI:
- Per prima cosa si valuta se è stata adeguatamente stabilite e mantenuta la regolarità concordata per il “Tempo Speciale”. Il Palin PCI inizia compiutamente solo quando un minimo numero di sessioni sono state effettuate a casa.
- Si ridiscute la valutazione iniziale concentrandosi sui fattori che disturbano la fluenza di quel bambino
- Si ridefinisce che cosa i genitori conoscono che sembra aiutare la fluenza del figlio e come questo accada. Che cosa e come vanno contestualizzati e descritti insieme e per quello specifico bambino
- Viene rivisto il video precedente per iniziare ad identificare le modalità di interazione che sembrino favorire la fluenza; è importante che siano identificati concretamente i comportamenti favorevoli dei genitori.
- Ogni genitore rivede il proprio video mentre il logopedista chiede singolarmente ad ognuno di commentare le interazioni piacevoli o favorevoli. Un simile inizio di attività è rassicurante (non si giudica!) e favorisce una positiva esperienza.
- Ruolo del logopedista è di guidare i genitori nell’osservare i propri comportamenti naturali che favoriscono la fluenza del figlio e rafforzare e rinforzare queste osservazioni e questi comportamenti
- Il logopedista assiste ed aiuta i genitori evidenziando i momenti importanti di ogni video in cui, per esempio, il genitore fa delle pause di silenzio, aspetta, guarda, ecc. La domanda “cosa è accaduto qui?” aiuta!
- Il logopedista deve creare un modo per aiutare i genitori a focalizzarsi sulle cose che già stanno facendo e che aiutano la fluenza del figlio
- Con ogni genitore, individualmente, occorrerà quindi guardare il video discutere le situazioni e le osservazioni, definire gli obiettivi e concordarli
- Chiedere Perché? o Come? Questa modalità di interazione aiuti la fluenza è molto utile.
- Ogni genitore sceglie uno stile di interazione che preferirebbe applicare meglio e più spesso e il genitore si sperimenta durante una videoregistrazione.
- Il video è rivalutato e se e quando l’obiettivo è chiaro nel come e nel modo di ottenerlo, esso diventa uno dei target del “Tempo Speciale”
- Spesso si nota che i bambini sono più fluenti se conducono il gioco e impostano il ritmo ed i tempi della interazione
- È utile che il bambino possa definire quando e cosa fare, il livello di linguaggio, il ritmo del gioco e che il genitore osservi ed ascolti in modo da seguirne le indicazioni e le modalità
- Identificato un target comportamentale favorevole il genitore discute con il logopedista come incrementarlo ed ottenerlo al meglio
- Comunemente si tratta di abilità di linguaggio o di pronuncia, autonomia personale, confidenza.
- Quando i genitori sono soddisfatti dei risultati raggiunti durante il Tempo Speciale, viene loro chiesto di identificare altri momenti chiave nella giornata in cui applicare quelle modalità di interazione. I Tempi Speciali continuano regolarmente.
- Al termine della seduta ( e di tutte le altre) i genitori ricevono un foglio di lavoro con indicati gli obiettivi ed il numero di sessioni di lavoro a casa Ad ogni seduta si valuta il lavoro fatto a casa in base al Foglio di Resoconto e viene compilato un foglio di lavoro per casa con obiettivi e numero di sessioni
SCHEMA BASE DI OGNI SEDUTA (DA II° A VI°) .
- Il logopedista verifica il foglio di Resoconto compilato dal genitore
- Si effettua un video, in seduta, in cui il genitore applica i modelli di interazione prescelti
- Il nuovo video è rivisto e discusso in seduta
- I genitori, se concordato, identificano nuovi obiettivi per il “Tempo Speciale” e li trascrivono sul proprio foglio di lavoro a casa
- In ogni seduta si approfondiscono temi quali: la balbuzie, accrescere la fiducia e l’autostima del bambino, il turno di parola, gestire le emozioni ed i sentimenti, gestire i problemi di comportamento, la disciplina, ecc.
- Si discutono ev. preoccupazioni emerse su situazioni o comportamenti che influiscano sulla fluenza: es. andare a dormire, il riposo, i videogiochi. Le strategie concordate faranno parte del programma per le prime 6 settimane. Si discuterà di negoziazione, ricompense e complimenti, regolamenti, limiti comportamentali, aiutando il familiare ad essere costante e a mantenere le decisioni
DALLA III° ALLA VI° TERAPIA:
- Si applicano i criteri e le modalità presentate
- Si ampliano, su indicazione e con l’accordo dei genitori, gli obiettivi ed i target comportamentali e relazionali da applicare a casa ed in famiglia.
- Si lavora sugli aspetti educativi generali, se necessario.
LA VI° SEDUTA
(ultima del primo livello di terapia) prevede una discussione sul programma delle successive 6 settimane: il periodo di consolidamento
- Mantenere i “Tempi Speciali” a casa, ampliare gli obiettivi, compilare regolarmente il foglio di resoconto
- Il foglio riassuntivo delle attività viene regolarmente inviato al logopedista, ed In caso di peggioramenti o difficoltà i genitori contattano telefonicamente il logopedista al più presto
- Al termine di questo nuovo periodo di sei settimane, detto di consolidamento, è prevista una seduta di controllo.
RIEPILOGANDO
Prime 6 settimane con 1 seduta settimanale
Altre 6 settimane di consolidamento e di lavoro a casa monitorato dal logopedista Al termine di questi 3 mesi la famiglia viene rivista e si rivalutano tutti i parametri precedenti per decidere se sia necessario un trattamento diretto della fluenza o, come spesso accade, un periodo di monitoraggio in cui i genitori continuano il lavoro a casa . In molti casi il monitoraggio, con incontri regolari, prosegue per circa 1 anno
Nel caso in cui siano i nonni o delle babysitter ad occuparsi prevalentemente del bambino essi sono direttamente coinvolti nella terapia.
Coinvolgere direttamente i genitori (o i nonni) significa riconoscere il loro ruolo insostituibile dimostrando attenzione e sensibilità ai bisogni individuali di quel bambino e di quella famiglia, alle loro caratteristiche ed esigenze personali e culturali.
IL TRATTAMENTO LOGOPEDICO DELLA BALBUZIE
LIBRO accessibile multimediale