Qui stiamo concretizzando i concetti esposti sulla R.E.T., sull’assertività, l’approccio sistemico... Vediamo un video di esempio.
Ricordiamo quanto citato in precedenza:
Sia la letteratura che l’esperienza diretta mettono in evidenza le difficoltà nel “problem solving” delle persone che balbettano.
Vediamone una possibile spiegazione:
La persona che balbetta accetta i modelli comunicativi e linguistici del suo entourage senza effettuarne un’analisi di funzionalità (efficacia ed efficienza) che invece normalmente applica, per se stesso, ad ogni altra situazione o costrutto cognitivo.
Esempio: se l’insegnante dice “se non rispondete rapidamente vuol dire che siete incerti” e io che balbetto condivido questo pensiero, non avrò mai una comoda possibilità di gestire il mio tempo durante un esame.
Far capire all’insegnante che “una risposta giusta non dipende dal tempo in cui la dico” significa identificare che:
- L’assioma maggiore velocità di esposizione = migliore studio è falso
- Io sono libero di scegliere la condizione per me più favorevole
- Sono libero di dire NO senza sentirmi in colpa
- Quindi il ragionamento giusto e a me favorevole è un “meta-ragionamento” (cfr. Watzlawick) rispetto all’assioma del punto 1: “io non discuto se chi aspetta a rispondere è meno preparato - io dico che una risposta è giusta se è giusta e non se è subito”
Diventare degli abili “problem solvers (L. Rustin)” implica:
- Rifiutare il ragionamento sillogistico
- Avere una mentalità edonistica (cfr. Assertività) nel senso di operare delle scelte in base al proprio interesse/benessere
- Avere una mente aperta, priva di condizionamenti ideologici
- Esercitarsi nel problem solving teoricamente, nel play role, nella vita reale
Dopo il lavoro sull’attacco dolce, viene quindi introdotto, per tutti le persone che balbettano con più di 7 anni, il termine Parola Controllata (nei prescolari si usano altri termini e modalità). I suoi contenuti variano da persona a persona in base alle caratteristiche dell’eloquio, alle competenze linguistiche, cognitive e relazionali della persona.
Si fa riferimento ad una struttura di parola che possa permettere una buona/ottima fluenza. Esemplificando su un adolescente tipico con balbuzie:
PAROLA CONTROLLATA (POSSIBILE DESCRIZIONE)
- Aspettare a parlare
- Sapere cosa dire
- Iniziare le frasi con attacco dolce
- Un leggero rallentamento + pause più frequenti o più lunghe
- Altro adatto alla persona