PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA

Anche in questo ambito, molto complesso, vogliamo evidenziare alcuni contenuti che riteniamo estremamente utili per le persone che balbettano.


Sono, ancora una volta, idee guida, orientamenti utili al logopedista per un approccio “multifocale” alla balbuzie. Una delle nostre utili lenti di ingrandimento!


Rimandiamo per ogni approfondimento alla letteratura in lingua italiana prodotta dal rimpianto prof. P. Watzlawick.


“Ristrutturare significa dare una nuova struttura alla visione del mondo concettuale e/o emozionale del soggetto e porlo in condizione di considerare i fatti … [ ] da un punto di vista tale da permettergli di affrontare meglio la situazione anziché eluderla … [ ]

La ristrutturazione non cambia i fatti concreti ma il significato che il soggetto attribuisce alla situazione”.

La ristrutturazione interviene sui processi cognitivi e sulle modalità di analisi dei fatti che la persona applica, e ne modifica il significato,il valore che la persona vi attribuisce.


Ristrutturare cognitivamente significa rendere evidente e dimostrare concretamente alla persona che balbetta che può comportarsi diversamente, che può decidere diversamente, che può modificare i pensieri e le azioni in modo che …


I tre ambiti ritornino in un sufficiente equilibrio tra di loro. Attribuire un diverso significato ad un evento, analizzare e definire diversamente un proprio comportamento aiuta ad affrontare diversamente una situazione



Tutto il counselling situazionale e cognitivo che può aiutare la persona balbuziente a modificare il proprio approccio comunicativo alle situazioni di parola si basa sul concetto di ristrutturazione.

Per il logopedista è “perdente” accettare e non modificare discutendone, l’impostazione cognitiva del paziente.


Di fronte all’affermazione: “Ho l’esame di maturità tra 2 mesi e balbetterò di sicuro come mi capita spesso in questo momento ed il mio esame sarà un disastro! Mi può aiutare?”


Senza una ristrutturazione cognitiva, un approccio mentale diverso, non saremo in grado di aiutare effettivamente questa persona. Occorre generare un cambiamento di livello 2


La probabilità di successo all’esame di maturità è inversamente proporzionale alla mia preoccupazione di non farcela (la teoria del mio comportamento)

Per quale ragione, quando mi blocco e ripeto per 6 o 7 secondi il suono, io continuo a farlo? Cioè: correggo un errore ripetendolo! (la teoria del mio comportamento)


Con l’attuale normativa l’esame orale incide sul voto della maturità per meno del 30% del totale (la teoria del mio comportamento)


Praticare il cambiamento 2 non è un puro esercizio mentale, ma prevede sec. Watzlawick :

  • definizione concreta del problema: qual è veramente il MIO problema (il voto? La balbuzie? L’opinione dei professori? …)
  • analisi della soluzione tentata fino ad ora: cosa faccio di solito (come mi comporto, cosa penso, cosa faccio con la bocca …)
  • definire il cambiamento concreto da attuare: cosa intendo fare quando sarò all’esame (si basa anche sulla definizione del mio vero problema)
  • definire un piano per provocare il cambiamento: da oggi per prepararmi al cambiamento farò …. (tutto il lavoro di controllo della fluenza, di desensibilizzazione situazionale, di nuovo atteggiamento cognitivo, …. )

Stai tranquillo è una risposta stupida ma …

“se ci metto più tempo a rispondere mi faranno meno domande … l’attenzione a quello che dirò non è un fatto negativo se so bene la risposta … se ci metto più tempo a finire le frasi, bene, staranno più attenti”.


Sono esempi di cambiamento 2

La tattica scelta va tradotta nel linguaggio personale del soggetto, cioè deve essergli presentata in una forma che utilizzi il suo modo di concettualizzare la realtà, in accordo con il suo linguaggio interiore.


Esempio: se mi vergogno tanto di balbettare ne avrò paura e per questo balbetterò di più. È così che mi succede di solito! Mi vergogno perché penso che gli altri pensino male di me perché balbetto (e qui la persona è chiusa nel suo circolo vizioso, vittima della sua profezia che si auto avvera …)

“Se una persona giunge a conoscere una teoria sul proprio comportamento non ne è più vincolata ma anzi diventa libera di disobbedirle”


DISOBBEDIRE = CAMBIARE

Vediamole

  1. Più di prima : quando la soluzione è il problema

    la disperata ricerca di una soluzione, una e sola e definitiva, alla balbuzie è spesso la causa dei molti fallimenti nella terapia. Ma non solo …

    “Perché chi balbetta continua a ripetere la sillaba anche per 5 secondi e non riesce ad accettare di aspettare 4 secondi fermo senza ripetere?”

    Perché spesso per chi balbetta aspettare fermo è inaccettabile mentre ripetere la sillaba è … parlare. Quindi cercano la soluzione (alla balbuzie) continuando a replicare il problema (la balbuzie).

    Sappiamo tutti che la ripetizione di sillaba è un comportamento involontario ma … come descriveremmo “pull out cancellation” alla luce delle affermazioni precedenti? Nel famoso DVD n. 1080 della S.F.A. Van Riper dice al suo paziente “stop, fermati, smettila di ripetere”…


  2. Pubblicizzare e’ la terapia ottimale quando il nascondere e’ la soluzione tentata

    Tutti i comportamenti di auto-apertura, dichiarare apertamente il proprio problema, le stesse tecniche definite come “balbuzie volontaria” hanno evidenti somiglianze con questa affermazione.
    Nascondere, evitare che si sappia che balbetto è uno dei problemi delle persone disfluenti … l’efficacia del modello “Voluntary Stuttering” è anche correlabile a questo concetto.


  3. Un fenomeno resta inspiegabile finché il campo di osservazione non è abbastanza ampio da includere il contesto in cui il fenomeno si verifica

    La balbuzie non può essere osservata e definita, in termini terapeutici, esclusivamente descrivendo o limitando l’osservazione alla bocca del paziente o solo a lui stesso. Il contesto è spesso fattore causale, fattore aggravante o componente stesso della balbuzie


  4. I sistemi interpersonali possono essere considerati circuiti di retroazione poiché il comportamento di ogni persona influenza ed è influenzato dal comportamento di ogni persona

    Gli aspetti pragmatici della comunicazione interpersonale sono molto significativi, per esempio, nel counseling ai genitori di bambini pre-scolari: distogliere lo sguardo quando il b.o balbetta, atteggiamenti negativi in corrispondenza della balbuzie, ma anche la fretta, l’agitazione. Questi stessi elementi influenzano la parola degli adulti che balbettano, e conoscere quanto avviene (comunicativamente) nell’eco-sistema famigliare è importante.


  5. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione

    L’aspetto della relazione è trasmesso con il modulo analogico, e su questo si possono costruire dei modelli di interazione comunicativa in grado di aiutare le persone che balbettano: educando loro stessi ed i loro partner comunicativi agli aspetti analogico-comportamentali della relazione comunicativa


  6. La profezia che si autodetermina: è il comportamento che provoca negli altri una reazione alla quale quel dato comportamento sarebbe la risposta adeguata

    Esempio: La persona che balbetta parla poco in casa per non balbettare, i familiari lo assillano di domande, lui balbetta e si innervosisce, i familiari gli dicono di stare tranquillo, lui parla sempre meno…
    Un tipico problema di punteggiatura comunicativa che, in questo caso, incrementa la balbuzie e che può essere affrontato solo con un CAMBIAMENTO DI TIPO 2

Try to increase those time that you give your child your undivided attention and are really listening.


In questo caso, per esempio, il cambiamento di tipo 2 potrebbe essere:

  1. Parliamo del parlare: la persona/bambino che balbetta dice apertamente che, a tavola parla poco perché la balbuzie lo preoccupa, e le troppe domande lo fanno balbettare ancora di più
  2. Ristrutturiamo: Il familiare può “ristrutturare” il sistema di comunicazione dicendo “a me basta sedermi vicino a te a tavola e raccontarti cosa ho fatto oggi. Tu hai voglia di ascoltarmi?
  3. Pubblicizzare anziché nascondere: I familiari a volte, mentre parlano, ripetono volontariamente parole o alcune sillabe in modo leggero e magari (sorridendo!) dicono “balbettare a volte è utile: ascolti meglio quello che stai dicendo” e magari poi si complimentano con la persona per la sua capacità di ascolto e per la sua fluenza (quando è fluente a tavola!)

IL TRATTAMENTO LOGOPEDICO DELLA BALBUZIE
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Contenuti demo

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Alcune pagine dimostrative del volume

Area 1

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Le conoscenze di base - La Valutazione ed i Modelli Interpretativi più conosciuti

Area 2

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Fisiopatologia della Comunicazione - Prassie e Motricità di Base - Comportamentismo - Terapia Razionale Emotivo Comportamentale

Area 3

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L’Assertività - Pragmatica della Comunicazione Umana - Le Linee Guida per il trattamento

Area 4

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La terapia, note generali - Le tecniche di Controllo della Tensione Muscolare - Le Tecniche di Controllo della Fluenza

Area 5

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Note sul trattamento - Trattamento nei bambini prescolari - Plain Parent Child Interaction

Area 6

Area 6

Demand and capacities model - Lidcombe Program - G.A.L.M.

Area 7

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Confrontiamo per capire - Terapia in età scolare, adolescenziale ed adulta - Metodi di terapia

Area 8

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L’associazionismo - Per concludere... - Ringraziamenti - Bibliografia